Duarte ha un nome portoghese, ma non nacque nella terra dei Visigoti. La famiglia di Duarte si trasferì in Italia prima che lui venisse al mondo, ed è lì, in Italia, ch'egli è stato partorito. I genitori gli misero questo nome portoghese per amore delle tradizioni, ma Duarte ha vissuto tutta la sua infanzia e la sua giovinezza nel Bel Paese. Non è noto cosa poi di preciso abbia fatto da adulto, ma di lui ci è rimasto il diario che qui riportiamo fedelmente, al quale abbiamo aggiunto, di nostra iniziativa, un titolo a ogni breve racconto, episodio, avventura, giorno, a ogni tratto originale della penna di Duarte, insomma, comunque lo si voglia chiamare.

Cosa certa è che Duarte, a un determinato punto della sua vita, ha intrapreso un viaggio in Transilvania. Di questo viaggio, al pari del suo passato in Italia, poco si sa, al di là, nuovamente, di quello che non vien fuori dai suoi scritti. Quindi non è chiaro come Duarte abbia affrontato le sue necessità di sussistenza in Transilvania, né perché abbia compiuto il viaggio; ma sembra che sia stato qualcosa d'importante a spingerlo in questa inusuale esplorazione, e almeno noi, curatori delle sue memorie, ce ne rallegriamo, perché senza la decisione di esplorare terre nuove Duarte non sarebbe stato ispirato a mettere i suoi ricordi su carta, i suoi sogni e le cose che vedeva, né cioè tutto il mondo che ha creato passo per passo, giorno per giorno, seduto silenziosamente oggi su una panca, domani su una sedia di legno, e doman l'altro a un tavolino di assi dipinte, ma sempre immancabilmente nello stesso giardino di un caffè. Al sole.

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